In quarantena con l’anoressia – da IL BLOG DI STEFANO ERZEGOVESI 15.04.2020

In quarantena con l’anoressia – da IL BLOG DI STEFANO ERZEGOVESI 15.04.2020

 

Nelle ultime settimane sto ricevendo molte richieste di aiuto da ragazze,  sofferenti di anoressia, che tollerano malissimo le misure restrittive post-Covid-19: «Prima facevo 15 chilometri al giorno a piedi, come faccio adesso? Diventerò grassissima». «Prima potevo dire a casa che avrei pranzato in università e me la cavavo con due gallette. Come faccio adesso che siamo tutti a casa e che mangiamo sempre insieme?».

È importante, in una fase così delicata, capire l’aumento della sofferenza. Ma non assecondarla. Se pensiamo di allentare la morsa dell’ossessione con una camminata «per bruciare calorie» o con un pasto saltato «perché se mangio poco non ingrasso», all’inizio abbiamo l’illusione di sentirci un po’ più tranquilli. Ma, in realtà, stiamo ponendo le basi più certe per far aumentare ancor di più l’ossessione nel tempo. Abbiamo già paragonato su questo blog i pensieri ricorrenti che si registrano nelle pazienti anoressiche alla progressione delle cellule tumorali verso altri organi (fino a formare le metastasi). Anche questi, cercano di crescere e diffondersi in ogni modo. E, se non li fermiamo con decisione, prendono sempre più spazio, fino a consumarci «dal di dentro».

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